papa Giovanni XXII

(Cahors, 1249 - Avignone, 4 dicembre 1334), al secolo Jacques Duèse, fu il 196° papa della Chiesa cattolica, dal 7 agosto 1316 alla morte.

Eletto dopo oltre due anni di "vacatio" al soglio pontificio, pose la residenza ad Avignone ed iniziò con una certa energia ad affrontare i problemi che la Chiesa del tempo attraversava: riordino degli uffici ecclesiastici, frammentazioni all'interno dell'Ordine francescano, questioni teologiche (ereticità o meno della magia, ecc.), risanamento di dissensi politici in Germania e in Italia, e via dicendo.1

Dante lo pone, assieme a Clemente V, al vertice dei mali che affliggono la Chiesa del suo tempo, per la brama di denaro mostrata. L'aggettivo adoperato, caorsini, allude proprio agli abitanti di Cahors, città natale del papa posta nella Francia centromeridionale, che avevano fama di praticare elevati tassi di usura sul denaro imprestato.2

Viene anche accusato da Dante di emanare scomuniche, come quella contro Cangrande della Scala, al solo scopo di annullarle in cambio di danaro. In modo cinico D. osserva che il papa tiene molto a Giovanni Battista, perché la sua immagine era all'epoca impressa sui fiorini.3 (cfr. If XXX 74)

1  cfr. Enciclopedia Dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, ed. speciale per la Biblioteca Treccani, Arnoldo Mondadori Editore, 2005, vol.9, pp.539-541
2  Pd XXVII 58
3  Pd XVIII 133-136