papa Clemente V

(Villandraut, 1264 - Roquemaure, 20 aprile 1314), al secolo Bertrand de Got, fu il 195° papa della Chiesa cattolica, dal 1305 alla morte.

Passato alla storia per aver spostato la sede papale in Francia, ad Avignone, nel 1306, sotto l'ala protettrice di Filippo il Bello; si trovò anche a dover dirimere la spinosa questione dei Templari, accusati di arricchimenti indebiti e di gestire troppo potere: ne sospese l'ordine nel 1307 e, a seguito del Concilio di Vienne del 1311, lo sciolse trasferendo tutti i beni alle opere cristiane in Gerusalemme.1

Dante lo pone, assieme a Giovanni XXII, al vertice dei mali che affliggono la Chiesa del suo tempo, per l'avidità di denaro mostrata elargendo benefici e prebende ai suoi parenti. L'aggettivo adoperato, guaschi, allude alla regione della Guascogna, zona della Francia meridionale, dove il papa era nato.2

La peggiore nefandezza, secondo Dante, è commessa da questo papa allorché cede alle lusinghe del "gigante" (Filippo il Bello), nel canto XXXII del Purgatorio, trasferendo la sede della "puttana sciolta" (la Chiesa carnale) da Roma ad Avignone.3

1  cfr. Enciclopedia Dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, ed. speciale per la Biblioteca Treccani, Arnoldo Mondadori Editore, 2005, vol.7, pp.175-177
2  Pd XXVII 58
3  Pg XXXII 147-160