clima

I geografi al tempo di Dante distinguevano sette climi, cioè sette fasce di latitudine orizzontali a partire dall'equatore fino alle terre fredde del nord. Il termine clima, proveniente dal greco κλίμα, inclinazione, non era adoperato nell'accezione corrente, ma indicava appunto la diversa inclinazione assunta dal Sole nelle varie fasce, all'incirca larghe 7-8 gradi di latitudine.1

Fu l'astronomo e matematico Giovanni Sacrobosco (1195-1256) a delineare e nominare le 7 fasce. A partire dall'equatore, all'altezza dell'Etiopia (Meroe); all'altezza del medio Egitto (Siene); poi Alessandria; Rodi; Roma; il fiume dei sarmati Boristene; e infine Rifei, nei monti della Scizia.2

1  cfr. Enciclopedia Dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, ed. speciale per la Biblioteca Treccani, Arnoldo Mondadori Editore, 2005, vol.3, p.1115
2  cfr. Enciclopedia Dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, ed. speciale per la Biblioteca Treccani, Arnoldo Mondadori Editore, 2005, vol.7, pp.181-182